By Teofilo Gallaccini
Trattato sopra gli errori degli architetti
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Degli errori, che accadono nella inosservanza del decoro. Fra tutti gli errori, che provengono dagli Architetti, uno si è il contrastare alla perfezione, e alla bellezza delle fabbriche; onde nell'apparenza loro non si dimostra grazia, nè nobiltà; nè muovono a maraviglia chi le riguarda. E questo è il non osservare il decoro, il quale allora io penso, che potrassi facilmente intendere, quando si sarà dichiarato ciò, che sia esso decoro. Diciamo adunque, il decoro non esser altro che una bellezza, e una grazia delle cose, che nasce da una certa giustezza distributiva, secondo la quale si dà tutto quello, che si conviene a ciascuna parte.
Come, quando negli ornamenti degli Altari, e delle porte, si pongono talvolta i telari a regger tutto il peso della cornice, e del frontespizio; e si pongono le colonne dalle bande, di qua, e di là, nelle giunte quasi per ripieno. E quando talvolta si fa risaltare l'Architrave delle porte, quanta è la larghezza del vano, ponendovi sopra il fregio, la cornice, il frontespizio, o qualche cartella, od ornamento di finestra, o di qualche quadro; di maniera che tutto 41 il peso mostra d'esser collocato sopra il vano.
Libro dell'Antichità sotto nome di Portico di Pompeo, e Casa di Mario. Ma nel vero edificio, che oggi tiene da Santa Maria del pianto, fino avanti a piazza Santa Croce, era la Villa pubblica di T. Didio, siccome si ricava dal rovescio della sua Medaglia, ed era di questa forma 37 E per tornare al proposito nostro, si erra nelle proporzioni, quando i vani de' lumi, e delle porte delle parti laterali delle fabbriche discordano nel numero, e nella grandezza: e quando i lumi, o gli archi, o le parti solide superiori, non hanno proporzionatamente quell'accrescimento, che loro si deve, per supplire a tutto quello, che si toglie dalla lontananza, acciò si mostrino eguali.