Testo-atlante di elettrocardiografia pratica: Approccio by Massimo Romanò (auth.)

By Massimo Romanò (auth.)

L’evoluzione della cardiologia ha sperimentato negli ultimi decenni un'impressionante accelerazione, grazie al progresso tecnologico. Tuttavia l’elettrocardiografia, in keeping with los angeles sua semplicit� di esecuzione, l. a. sua facile ripetibilit� e soprattutto consistent with le correlazioni clinico-patologiche che l. a. sottendono, mantiene intatta tutta los angeles sua capacit� diagnostica, a oltre cento anni di distanza dal suo primo utilizzo da parte di Einthoven. Lo studio delle aritmie, delle varie fasi della cardiopatia ischemica acuta e cronica, in particolare in corso di angioplastica coronarica, dell’effetto dei farmaci sul cuore, dell’impegno emodinamico nel contesto di malattie valvolari, del miocardio o di ipertensione arteriosa non possono prescindere da una conoscenza approfondita dell’elettrocardiografia. E' in assoluto il primo strumento diagnostico utilizzato nell’approccio al paziente cardiopatico o sospetto story; da una corretta analisi elettrocardiografica, spesso effettuata in condizioni critiche, discende una corretta impostazione diagnostico-terapeutica e conseguentemente una riduzione del margine di errore. Il testo, dopo un’introduzione dedicata ai principi di elettrofisiologia, offre un’ampia e documentata iconografia, accompagnata da brevi ed esaustivi commenti elettrofisiologici e clinico-patologici.

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Esistono peraltro altre condizioni in cui il circuito è di tipo funzionale, non si basa cioè su vie preformate, ma su proprietà elettrofisiologiche “acquisite” che si vengono a determinare in corso di patologie specifiche, quali ad esempio le tachicardie ventricolari da rientro postinfartuali (vedi Capitolo 6). Il terzo meccanismo elettrogenetico è legato alla presenza di post-potenziali, correnti oscillatorie presenti nella fase di ripolarizzazione, in grado, talora, di raggiungere ampiezze sufficienti per permettere la genesi di stimoli ripetitivi.

4a), poiché nella maggior parte dei casi l’extrasistole non depolarizza il NSA, che emette quindi il proprio impulso secondo la propria frequenza di scarica. Talora però il BEV non penetra in senso retrogrado il NAV o penetra solo parzialmente e pertanto l’impulso sinusale post-extrasistolico è condotto ai ven- Battiti ectopici (extrasistoli) 41 a b c Fig. 4 Extrasistolia ventricolare. In a bigeminismo extrasistolico ventricolare. I complessi QRS precoci hanno morfologia differente da quella dei complessi normali e non sono preceduti da onde atriali.

Il nodo atrioventricolare (NAV) è il centro sussidiario principale, e può emettere impulsi a frequenze variabili da 40 a 60 battiti per minuto (bpm). Le altre zone, sia del sistema di conduzione che del miocardio comune, emettono invece impulsi a frequenza variabile da 20 a 40 bpm (Fig. 1). Per aritmia, come già detto in precedenza, si intende ogni anomalia del ritmo cardiaco secondaria a disturbi della formazione e/o della conduzione dell’impulso elettrico. A loro volta le aritmie vengono distinte in tachicaritmie e bradiaritmie.

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