Estetiche della percezione by Fabrizio Desideri, Giovanni Matteucci, F. Desideri, G.

By Fabrizio Desideri, Giovanni Matteucci, F. Desideri, G. Matteucci

Con questo quantity si prosegue los angeles riflessione a più voci avviata con Dall'oggetto estetico all'oggetto artistico che i medesimi curatori hanno pubblicato con l. a. Firenze college Press. Argomento del libro è il nesso organico che congiunge i due versanti tematici che definiscono l'ambito dell'Estetica: los angeles teoria della percezione e l. a. riflessione sulle arti. L'apparente ridondanza contenuta nel titolo intende sottolineare come l'intreccio tra percezione e opera d'arte sia strutturale e organico, richiamando così l'urgenza teorica di questa problematica according to una effettiva comprensione delle dinamiche di senso dell'arte come "forma simbolica" in cui si incarna in maniera esemplare il rapporto tra mente e mondo. Il quantity si articola in tre parti. l. a. prima presenta nuclei di riflessione sorti da prospettive contemporanee "fuori dal coro". los angeles seconda si confronta con diversi quadri di teoria della percezione. Nella terza parte, infine, si indagano alcuni casi in cui artisti contemporanei hanno affrontato il nesso tra pratica espressiva e articolazione della percezione.

Fabrizio Desideri è professore ordinario di Estetica presso l'Università di Firenze. Tra le sue opere: L'ascolto della coscienza. Una ricerca filosofica (Milano 1998); Il fantasma dell'opera. Benjamin, Adorno e le aporie dell'arte contemporanea (Genova 2002); Il passaggio estetico. Saggi kantiani (Genova 2003); Forme dell'estetica. Dall'esperienza del bello al problema dell'arte (Roma-Bari 2004).

Giovanni Matteucci è professore associato di Estetica all'Università di Bologna. Tra le sue opere: Anatomie diltheyane (Bologna 1994), Immagini della vita (1995), in step with una fenomenologia critica dell'estetico (Bologna 1998), Dilthey: Das Ästhetische als Relation (2004), Filosofia ed estetica del senso (Pisa 2005). according to los angeles FUP ha curato, assieme a Fabrizio Desideri, il quantity Dall'oggetto estetico all'oggetto artistico (2006).

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Di G. Backhaus, Sull’hascisch, Einaudi, Torino 19962 (1975), pp. 5-17, ora in Opere complete (d’ora in poi OC), vol. IV, Scritti 1930-31, ed. it. a cura di E. Ganni con H. , Haschisch in Marseille (1932), in GS IV, 1, pp. 409-416; tr. it. , pp. 18-29, ora in OC, vol. V, Scritti 1932-1933, a cura di E. Ganni con H. Riediger, Einaudi, Torino 2003, pp. 319-326. Il volume italiano traduce Über Haschisch, hrsg. von T. Rexroth, Suhrkamp, Frankfurt a. , 1972, realizzazione postuma del desiderio benjaminiano di scrivere “un libro molto importante sull’hashish” (lettera a Scholem del luglio 1932, W.

Essa – continua Plessner – mostra che a determinati conferimenti di senso sono necessari determinati materiali sensoriali e perché non ne sono possibili altri. Conseguentemente, è la via data per l’interpretazione della molteplicità delle modalità sensoriali”3. Se è un fatto che il senso si configura sensibilmente in modi molteplici e tra loro insostituibili, le ricerche estesiologiche intendono approfondire le relazioni operative che intercorrono tra una determinata modalità espressiva e la modalità percettiva corrispondente (indagano, ad esempio, l’accordo strutturale che si istituisce tra musica, udito e medium sensibile del suono) delineando un’analisi normativa dei sensi4.

Di R. Paoli, Neri Pozza, Vicenza 1999, W. Worringer, Astrazione e empatia, tr. it. di E. De Angeli, Einaudi, Torino 1975; A. Schmarsow, Grundbegriffe der Kunstwissenschaft. Am Übergang von Altertum zum Mittelalter kritisch erörtert und in systematischen Zusammenhang gebracht (1905), B. G. Teubner, Leipzig 1922; O. Walzel, Wechselseitige Erhellung der Künste. Ein Beitrag zur Würdigung kunstgeschichtlicher Begriffe, Reuther & Reichard, Berlin 1917. Tre interventi brevi ma teoreticamente significativi testimoniano inoltre il contatto diretto, sia pure occasionale, di Plessner con le scienze dell’arte: Über die Möglichkeit einer Ästhetik e Zur Phänomenologie der Musik, due relazioni scritte per il secondo Congresso di estetica e scienza generale dell’arte del 1924 (ora in GS VII, pp.

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